ETRURIA MERIDIONALE

Città della Cultura della Regione Lazio 2020




Allumiere




STORIA

Allumiere, è un centro abitato nei Monti della Tolfa, un’area a nord ovest della provincia di Roma di grande interesse naturalistico e ricca di minerali. Il centro abitato nacque, infatti, a seguito della scoperta del minerale di allume, all’epoca impiegato per la lavorazione di pelli, tessuti e medicinali, avvenuta intorno alla metà del XV secolo da parte di Giovanni da Castro. Ma il vero fondatore del paese fu il banchiere senese Agostino Chigi il quale, durante il suo mandato di appaltatore delle miniere di allume della zona all’inizio del XVI secolo, fece costruire il nuovo stabilimento, l’acquedotto e le abitazioni per i minatori.

Il piccolo borgo accoglie gli avventori con il suo Fabbricone, una grande casa operaia costruita nel 1500. Proseguendo lungo la via principale, si raggiunge Piazza della Repubblica dove si trova il Municipio e la grande Camera Apostolica che ospita il Museo civico “Klitsche de La Grange” dove si raccontano le trasformazioni dei Monti della Tolfa, dalla preistoria all’età moderna. Poco fuori dall’abitato si trova il Parco comunale “Faggeto”, un bosco di faggi cresciuto “sotto quota” rispetto al suo habitat naturale oltre i 1000 mt d’altezza,  visitabile seguendo gli itinerari segnalati che conducono alle antiche cave.

Nel territorio di Allumiere, si trova anche la località Cave Vecchie, un villaggio di cui sono ancora visibili i ruderi  fondato dai lavoratori della vicina Cava Grande.
ENOGASTRONOMIA

La produzione gastronomica di Allumiere si rinnova ogni giorno con la tipica produzione di grano duro nei forni a legna, accompagnata da ciambelle al vino, miele, tartufi, funghi porcini e castagne.
Le castagne hanno senza dubbio costituito un elemento importante nell'alimentazione delle popolazioni locali, e sono state consumate in svariati modi e in diverse combinazioni con altri alimenti (tipico dolce di queste zone è il castagnaccio).
Il castagno inoltre forniva altri indubbi benefici: la legna sia da ardere che da costruzione, lo strame, la possibilità di effettuare il pascolo all'interno delle selve castanili ed infine il tannino, un tempo indispensabile per la concia delle pelli. Il castagno venne soprattutto coltivato nella forma da frutto, con la formazione di innumerevoli varietà locali di castagna pregiata, marroni e gentili.
I tartufi e funghi porcini sono prodotti spontanei, raccolti manualmente rispettando le norme regionali per la raccolta. Vengono consumati freschi, essiccati o sott'olio, con molti abbinamenti: sia con primi piatti, sia come accompagnamento di secondi piatti, sia sott'olio come antipasti.
Il vasto territorio di Allumiere è inoltre leader nella produzione di agricoltura e allevamento biologico. L'enorme produzione di grano duro biologico ha reso possibile la realizzazione e commercializzazione del tradizionale pane giallo. Il pane giallo di Allumiere viene cotto in forni a legna rispettando la tradizione medioevale e assicurando al prodotto un gusto unico. Questa particolarità fa sì che questo pane sia richiesto e commercializzato anche in America.
TERRITORIO

Il comune di Allumiere si trova sui Monti della Tolfa, complesso collinare che presenta delle particolari caratteristiche che hanno facilitato l'insediamento umano e lo sfruttamento del territorio sin da epoche antichissime. La presenza di zone montagnose e di aspri dirupi ha facilitato lo stabilirsi di insediamenti naturalmente fortificati e nascosti e, al tempo stesso, la vicinanza al mare ha permesso di mantenere scambi e contatti con il mondo esterno grazie ai porti principali di Pyrgi, di Tarquinia e di Civitavecchia.
La posizione naturale propizia più elevata e salubre rispetto alle zone malariche della bassa Maremma e del circondario di Roma, l'estensione di boschi e pascoli, la posizione strategicamente favorevole durante le incursioni dei pirati saraceni sono stati fattori che hanno notevolmente condizionato l'occupazione dei Monti della Tolfa.
La conformazione del territorio è stata fortemente influenzata dalle attività dei vulcani Ernici, Sabatino e Laziale, le cui tracce sono ancora oggi riscontrabili nei tre sistemi lacustri di Vico, di Bracciano-Martignano e di Bolsena. La genesi del territorio è segnata da una lunga vicenda geologica scandita da tre fasi di vulcanesimo che risalgono rispettivamente al periodo eocenico, alla fine del Miocene e al Quaternario; queste fasi hanno originato nel medesimo comprensorio tre settori a caratteristiche morfologiche differenziate.
La Bianca è la frazione di Allumiere in cui è possibile apprezzare i prodotti biologici del luogo, è ritrovo di turisti provenienti da tutte le parti d'Italia. Oltre ai sapori di una volta è possibile visitare il faggeto e gli itinerari archeologico-naturalistici provvisti di tabelle didattiche esplicative.



Siti d’interesse


Palazzo della Reverenda Camera Apostolica

Palazzo della Reverenda Camera Apostolica


Il Palazzo della Reverenda Camera Apostolica sito in Allumiere, in piazza della Repubblica 29, fu costruito intorno al 1580 su richiesta di Papa Gregorio XIII che nel 1573, visitando il complesso minerario di Allumiere, volle dare al luogo una sede prestigiosa che potesse ospitare la direzione delle miniere, l’alloggio dell’appaltatore, quello del governatore e delle varie personalità pontificie che frequentavano la zona.

Fu chiamato inizialmente Palazzo del Governo, poi Palazzo della Reverenda Camera Apostolica, attualmente chiamato anche Palazzo Camerale. Al suo interno si svolgono diverse attività istituzionali e culturali, dal momento che il palazzo è sede del museo civico archeologico naturalistico Adolfo Klitsche de La Grange, che occupa l’intero piano nobile e parte del piano terra, della biblioteca comunale, nonché dell'unione sportiva e di varie associazioni culturali.



Museo Civico Klitsche de La Grange

Museo Civico Klitsche de La Grange


Il Museo Civico Klitsche de La Grange di Allumiere ha sede in Piazza della Repubblica, nell’antico Palazzo della Reverenda Camera Apostolica che fu fatto erigere da papa Gregorio XIII nel XVI secolo per ospitare gli uffici amministrativi dell’attività estrattiva e la Corte Pontificia in visita alle miniere.

Il Museo è anche detto Museo Klitsche de La Grange, dal nome dell’ingegnere minerario che nel XIX secolo, effettuando ricerche finalizzate al potenziamento dell’attività estrattiva dell’alunite, scoprì nella zona testimonianze della cultura protovillanviana della fine dell’età del bronzo. Nel 1955 il Dottor Odoardo Toti, farmacista con la passione per l’archeologia, fonda ad Allumiere l’Associazione Archeologica “Adolfo Klitsche de la Grange” e l’anno successivo l’Antiquarium Civico di Allumiere, che nel 1966 diviene Museo Civico. Lo spazio espositivo è suddiviso in tre sezioni: archeologica, naturalistica e mineralogica. All’interno è possibile osservare materiale preistorico e protostorico, come i vasi villanoviani, e documenti del patrimonio naturalistico e dell’attività estrattiva della zona, anche se i reperti esposti sono solo una parte dei circa 4000 dell’inventario. Il Museo mette a disposizione anche un laboratorio fotografico, laboratori didattici e dispositivi audio-visivi per le visite degli studenti.



Santuario della Madonna delle Grazie

Santuario della Madonna delle Grazie


Il Santuario Madonna delle Grazie è stato probabilmente costruito su una delle tante cappelline che nel XV–XVI secolo sorgevano nei pressi delle miniere di allume e nelle quali i minatori si recavano a pregare. Il Santuario è situato su quello che un tempo era il Monte Roncone e che ora, proprio per la sua presenza, è detto Monte delle Grazie.

Rimasta nel XVII secolo senza custodia, la cappella, in cui si venerava una statua della Madonna, fu affidata agli Eremiti Servi di Maria di Monte Senario. Quando l’ordine affidò la tutela a frate Giovanni Galeotti, questi volle ricostruire un edificio più grande e annettervi una chiesa, dove trasferì l’immagine della Madonna. La struttura, passata al Comune di Allumiere a metà del XIX secolo, è stata più volte ristrutturata; nel 1984 è stata proclamata santuario diocesano e nel 1987 Papa Giovanni Paolo II, nel corso della sua Visita Pastorale a Civitavecchia, ha incoronato solennemente la statua della Vergine. Dietro l’edificio si trova il Parco delle Rimembranze, a memoria dei caduti di Allumiere nei due conflitti mondiali.



Santuario della Santissima Trinità

Santuario della Santissima Trinità


Il Santuario della Santissima Trinità è con molta probabilità il più antico della zona, costruito forse in epoca medievale. Il primo documento inerente, a noi pervenuto, è una Bolla di Papa Innocenzo IV del 1243. Il santuario fu soppresso nel XVII secolo da Papa Alessandro VII, poi ripristinato quando iniziò l’attività estrattiva dell’allume nella zona e definitivamente abbandonato nel 1818, con la morte dell’ultimo frate.

Il recupero, iniziato nel 1988 per mano di un comitato affiancato dalla locale Associazione Archeologica Klitsche de la Grange, è terminato nel 2002 e ora l’eremo è aperto al pubblico.



Il Faggeto di Allumiere

Il Faggeto di Allumiere


Questo bosco è detto il Faggeto in quanto vi troviamo la pianta del Faggio, che normalmente sopravvive a temperature molto più basse sopra i 1.000 metri di quota, cosa che non accade qui dove riesce a crescere a temperatura più alte grazie alla favorevole situazione climatica.

La zona è importante dal punto di vista ambientale anche per la ricchezza della vegetazione che, oltre al faggio, comprende l'Acero di Monte, l'Acero minore, l'Acero campestre, il Castagno, il Carpino e della fauna che annovera, per esempio, il ghiro, la donnola, la faina, il tasso, la cinciarella e la cinciallegra. La zona è stata dichiarata Sito di Importanza Comunitaria nell’ambito dell’iniziativa dell’Unione Europea denominata Rete Natura 2000 e attualmente è divenuto Monumento naturale, riconosciuto dalla Regione Lazio. Il bosco è zona di rilievo anche in ambito geologico, per la presenza di cave per l’estrazione di alunite, e in ambito archeologico, perché vi è uno dei più grandi abitati protovillanoviani della zona.






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