ETRURIA MERIDIONALE

Città della Cultura della Regione Lazio 2020




Santa Marinella




STORIA

Nel territorio di Santa Marinella sono stati individuati antichi siti abitati nel neolitico antico e nell'età del bronzo. A partire dal sec. IX a.C. nel territorio sorsero l'insediamento di Punicum, l'insediamento di Pyrgi (attuale Santa Severa), probabili empori Fenici, e infine l'insediamento romano di Castrum Novum.
Nel 1777 il governo pontificio incaricò Gaetano Torraca di eseguire degli scavi da cui emersero il centro abitato di Castrum Novum e la necropoli etrusca della Castellina del Marangone. Nel medioevo il litorale di S. Marinella divenne un possedimento dei signori di Vico, poi degli Anguillara e infine degli Orsini.
Il nome del luogo potrebbe derivare dalla piccola chiesa costruita dai Basiliani in onore della santa. La chiesetta, oggi scomparsa, forse fu incorporata nel castello Odescalchi come cappella di palazzo intorno al XVI sec., per edificare sul luogo ove questa sorgeva la futura chiesa parrocchiale.
Il 4 ottobre 1949 Santa Marinella e Santa Severa si distaccarono da Civitavecchia diventando comune autonomo. Nel 1955 l'architetto Luigi Moretti, progettista del famoso Hotel Watergate di Washington, progettò, per conto della Principessa Pignatelli, il complesso di tre ville denominate La Saracena, La Califfa e La Moresca.
Negli anni '50, '60 e '70, Santa Marinella diventa la "Perla del Tirreno", talvolta anche chiamata la "Perla dei Vip", meta estiva per eccellenza per la "Roma Bene".
ENOGASTRONOMIA

L’enogastronomia locale propone piatti a base di pesce e piatti a base di carne che vengono cucinati solo ed esclusivamente con materie prime e prodotti del territorio. Le specialità di pesce, come giusto che sia, sono le vere eccellenze della cucina di Santa Marinella ma anche i piatti di terra della cucina romana non sono meno importanti. I prodotti e le ricette tipiche sono:
  • Spaghetto al riccio di mare
  • Zuppa di pesce
  • Fagioli, cozze e pecorino
  • Polpo e patate
  • Spaghetti alle vongole veraci
  • Alici, baccalà e telline
  • Carciofi fritti
  • Salumi e formaggi locali
  • Tutti i tipi di carne alla brace
  • Frittelle di San Giuseppe
  • Limoncello con limoni locali
  • Tozzetti (biscottini natalizi)
  • Mirto bianco e nero fatto con mortella selvatica locale
TERRITORIO

ll promontorio di Capo Linaro, situato nel territorio comunale, secondo alcuni costituisce il limite meridionale della Maremma, in realtà rappresenta una parte di quella che una volta fu l'Etruria - regione che arrivava fino a sponda destra del Tevere; con l'espansione romana fu denominata Ager Romanus, oggi Agro Romano.

Situata sulla costa a circa 60 km da Roma, il territorio comunale di Santa Marinella comprende anche le propaggini meridionali dei Monti della Tolfa e il torrente Marangone, che segna il confine con Civitavecchia. La costa di Santa Marinella presenta una fitta vegetazione alofila; infatti le alofite sono piante che crescono su suoli ad alta concentrazione saline, nelle vicinanze dell'area di battigia.
Di grande importanza è la Posidonia oceanica di cui il litorale è ricco, pianta necessaria per l’equilibrio dell'ecosistema. Inoltre il litorale roccioso ricco di iodio è da secoli consigliato per le cure delle malattie respiratorie.
Oltre ai numerosi siti archeologici presenti nel suo entroterra e nel litorale e ai numerosi stabilimenti balneari, Santa Marinella vanta un'efficiente biblioteca comunale, due impianti sportivi e ricreativi pubblici, quali un piccolo stadio calcistico e un anfiteatro al coperto, e un impianto privato fornito di ristorante, bar, campi da tennis, da calcetto e da bridge. Sono inoltre presenti un cinema all'aperto funzionante nei mesi estivi e vari parchi pubblici e privati forniti di numerosi giochi per bambini e altri servizi. La costa frastagliata, ricca di baie e insenature, su fondale roccioso offre le condizioni per la pratica sportiva del surf da onda che in questa zona si è sviluppata dagli anni '80 fino ai giorni nostri. Le gare più importanti del campionato nazionale vengono svolte nella spiaggia di Banzai.



Siti d’interesse


Castello Odescalchi

Castello Odescalchi


Il Castello Odescalchi che, attorniato da palme e pini marittimi, domina il porticciolo turistico di Santa Marinella, sorge sui resti dell’antica Punicum e della Villa di Ulpiano. Ha una caratteristica pianta a tre torri angolari ed una, antichissima, centrale.

L’alta torre cilindrica centrale fu costruita probabilmente a protezione del piccolo centro abitato che ivi sorgeva intorno all’XI secolo, provvisto di un centro di culto costruito, come vuole la tradizione, da una comunità di monaci basiliani, devoti a Santa Marina, giovane martire cristiana, che dette il nome alla località. Il Castello fu edificato nel XV secolo, inglobando l’antica torre cilindrica e reso più forte nel XVII sec. dalla costruzione dei bastioni.
Il Castello fu proprietà dei Signori di Vico, Degli Anguillara, degli Orsini, dell’Ospedale di S. Spirito in Sassia ed infine, dal 1887, degli Odescalchi, gli attuali proprietari.



Ponti Romani

Ponti Romani


Nel territorio di Santa Marinella si conservano, ancora visibili, alcuni ponti della Via Aurelia, strada di collegamento tra Roma, l’Etruria costiera e la Liguria. I resti dei ponti, edificati in età tardorepubblicana, conservano le tracce di successivi interventi di restauro e di rifacimento.

Al Km 59,700 della via Aurelia, a fianco del cancello che reca il numero civico 138 è stata posta una “Stele” di marmo, trovata in due frammenti in un pozzo poco distante, alta circa due metri con iscrizione latina. Il testo commemora il rifacimento di un “Ponte di Apollo” distrutto dalla furia del mare e dei fiumi, voluto dagli Imperatori Settimo Severo e Caracolla, regnanti nel 205, con un probabile aggiornamento avvenuto nel 210 d.C. I resti del ponte di Apollo, ancora interrato, a tre arcate con andamento curvilineo, si conservano press il Fosso di Castelsecco, tra la via Aurelia e il mare. Al Km 60,400 della via Aurelia si trova il “Ponte di Largo Impero”. Dietro la cancellata sono visibili i resti dell’arcata di un ponte, costruito con quindici conci radiali di arenaria, congiunti con grappe di metallo. In alto a sinistra vi sono tracce delle sottofondazioni in opera cementizia dell’Aurelia antica. Al Km 60,700, in un giardino di palme, è possibile vedere il “Ponte di Via Roma”, simile al precedente, con arcata a sesto ribassato, formata da diciannove conci radiali in arenaria congiunti con malta in un rifacimento più tardo dell’età di costruzione. Al Km 62,300 si trova il “Ponte delle Vignacce”, difficilmente accessibile, ad una sola arcata in conci di arenaria, restaurato nel 1910.



Villa Romana delle Grottacce

Villa Romana delle Grottacce


Al Km 58,200 della via Aurelia, sul piccolo promontorio prospiciente il mare, si trovano i resti di una villa d’otium di età imperiale che in origine doveva occupare uno spazio di circa un ettaro e mezzo. La villa marittima viene identificata da molti studiosi di topografia antica come il luogo dell’antico porto di Panapione.

Oggi è visibile una sala rettangolare con abside pavimentata a mosaico, forse parte della zona termale; un criptoportico rettangolare, con ambienti centrali pavimentati in marmo, culminante in un loggiato con arcate successivamente chiuse. Accanto al criptoportico si allineano quattordici cisterne rettangolari con volte in calcestruzzo, in origine alimentate da qualche sorgente vicina e successivamente adibite a depositi.



Castello di Santa Severa

Castello di Santa Severa


Il Castello di Santa Severa, è uno dei luoghi più suggestivi del territorio laziale, situato lungo la costa Tirrenica a Nord di Roma, è un patrimonio di inestimabile valore sia storico che culturale.

Il Castello deve il suo attuale nome alla martire cristiana Severa, a cui era dedicata la Chiesa Paleocristiana, databile nella seconda metà del V secolo o nei primi decenni del VI secolo, rinvenuta in epoca moderna ed attualmente visibile, in parte, nella Piazza della Rocca. Un’area, questa, che affonda le sue origini in tempi antichissimi i primi ritrovamenti si hanno già dall’età del Bronzo quando le popolazioni si stabilirono grazie alla presenza di numerosi corsi e sorgenti d’acqua dolce.
Nel VII sec. A. C. fu costruito Pyrgi tra i più importanti scali marittimi di tutta l’Etruria distante solo 13Km dalla potente Caere, poi Cerveteri, di cui fu il porto principale. L’abitato etrusco divenne poi sede, prima metà del III secolo, di una colonia romana (Castrum) i cui resti sono presenti nelle mura di fortificazione. Il lato rivolto verso il mare, invece, è visibile soltanto nelle cantine della sala della “legnaia”. L’area subisce ancora una metamorfosi in età imperiale che da ‘accampamento’ militare si trasforma in residenza di ricche famiglie romane proprietarie di lussuose ville sul mare. Sui resti delle costruzioni di epoca romana e tardo antica si estende un vasto cimitero, insediatosi a partire almeno dal IX secolo ed utilizzato presumibilmente fino al XIII-XIV secolo. La struttura del Castello vero e proprio, però, si ha solo nel XIV secolo. Il complesso, a pianta rettangolare con torri angolari, era circondato da un fossato e collegato da un ponte di legno alla imponente fortificazione cilindrica, il “Maschio”, anticamente chiamata “La Torre del Castello”, che fu fatta costruire a metà del IX secolo da papa Leone X e che, a seguito di ulteriori rifacimenti, è giunta a noi nella sua struttura del XVI-XVII secolo. La prima documentazione scritta del castello risale al 1068, anno in cui il Castello e la Chiesa furono donati dal conte di origine normanna, Gerardo di Galeria, all’Abbazia di Farfa che nel 1130, sotto papa Anacleto II, la donò a sua volta ai confratelli di S. Paolo. Nel 1482 Papa Sisto IV lo donò all’ Ordine del Santo Spirito che ne fu proprietario per cinquecento anni, fino al 1980. Proprio in questo periodo, sotto l’egida di Santo Spirito, prende vita il Borgo (tra il XV e il XVI sec.) in cui è visibile in ogni parte lo stemma tipico dell’Ordine: la croce patriarcale. Dopo un lungo periodo di decadenza, il Castello fu utilizzato anche dai tedeschi come base strategica nel corso del secondo conflitto mondiale.
Più recentemente il Castello divenne proprietà dell’ Azienda Sanitaria Locale;
attualmente il complesso monumentale è proprietà della Regione Lazio e rappresenta un patrimonio di inestimabile valore sia storico che culturale. All’interno è presente il Museo del Mare e della Navigazione Antica, il Museo del Territorio e l’Antiquarium.



Riserva Naturale di Macchiatonda

Riserva Naturale di Macchiatonda


L’area protetta è stata istituita con legge Regionale nel 1983. La zona umida della Riserva è utilizzata come fonte di cibo e rifugio da numerose specie di uccelli migratori e stanziali.

Le presenze più numerose per numero di specie ed individui sono quelle degli anatidi e dei limicoli, favoriti dalle condizioni ecologiche degli habitat conservati nella Riserva. Molte specie di uccelli trovano nutrimento anche nelle zone agricole; opportune tecniche di coltivazione contribuiscono alla creazione di varie nicchie ecologiche. I Sentieri. La Riserva è fruibile percorrendo un sentiero Natura partendo dal piazzale antistante la spiaggia attraversa la boscaglia, con una serie di pannelli esplicativi. Si giunge quindi al primo stagno. Lungo il percorso è allestito anche un itinerario per non vedenti. Proseguendo lungo la strada parallela alla costa, si accede al sentiero della zona umida, dove si trovano i capanni di osservazione, che permettono di avere incontri ravvicinati con varie specie di uccelli. La Riserva è considerata un sito ideale per birdwatchers e fotografi naturalistici.



Peschiera Punta della Vipera

Peschiera Punta della Vipera


Nel territorio dell'antica Caere sono stati scoperti i resti di un santuario etrusco dedicato a Minerva, sorto intorno al 540-30 a. C. in luogo isolato, ma probabilmente in rapporto di dipendenza dall'abitato fortificato della Castellina.

Nella prima metà del IV sec. a. C., il tempio, probabilmente in seguito ad una violenta distruzione, venne interamente ridecorato con nuove terrecotte architettoniche, assai simili a quelle di "III fase" del tempio B di Pyrgi; tra queste terrecotte fa spicco un grande acroterio a disco dipinto, primo esempio del genere scoperto in Etruria. Nella stessa occasione vennero costruiti dei locali, da connettere con le cerimonie sacre. Materiali votivi sono stati scoperti un po' dappertutto nell'area, ma una vera e propria stipe è stata deposta lungo il muro occidentale di tèmenos, con pezzi anatomici, materiali d'uso e monete puniche della seconda metà del IV sec. a. C.. Nel II sec. a. C. abbiamo piccole sostituzioni di terrecotte architettoniche e soprattutto la decorazione del frontone con una complessa scena mitologica, quasi certamente il mito di Atena e Marsia, in una rielaborazione tardo-ellenistica del noto tema mironiano; a metà circa del I sec. a. C. si riferiscono invece alcuni frammenti di lastre del tipo Campana. In età augustea, il tempio, forse fatiscente o in parte crollato, venne interamente demolito fin nelle fondamenta e il materiale reimpiegato per la costruzione di una grande villa romana, estendentesi nella parte orientale dell'antica area sacra, mentre il solo altare veniva lasciato in vita: di quella villa è stata scavata la sola parte rustica, con impianto di torcular, ma resti di essa sono visibili fino al mare.



Castrum Novum

Castrum Novum


Colonia marittima romana, dedotta nel 264 a.C., fu fondata a difesa della costa settentrionale del territorio ceretano; forse ripopolata sotto Cesare, poiché viene ricordata nelle sue iscrizioni come Colonia Iulia Castronovana.

Posta sul mare al Km 64,000 della via Aurelia, tra Torre Chiaruccia e il Casale Alibrandi, doveva avere una pianta rettangolare, a castrum, circondata da mura, come la Pyrgi romana.

Gli scavi, non regolari, iniziati a partire dal XVIII sec.a.c portarono alla scoperta di strutture di età imperiale quali un teatro, la curia, un archivio, delle abitazioni, una strada suburbana con sepolcri, un’ara sacra, un acquedotto pubblico ed il decumano. Le campagne di scavo, tutt'ora in corso stanno rivelando ancora tutta la bellezza storico archeologica dell'area. Il sito, di grande interesse archeologico, è oggetto di un importante progetto di valorizzazione e fruizione e che diverrà Parco Archeologico Urbano.



Torre Chiaruccia, centro marconiano

Torre Chiaruccia, centro marconiano


In questo luogo Guglielmo Marconi, premio Nobel, Presidente del CNR Istituì il Centro Radioelettrico Sperimentale dove primo al mondo condusse esperimenti sull’impiego delle microonde per la radiotelefonia mobile, radiolocalizzazione e trasmissione di immagini TV.

Nel 1933 costruì il primo RADIOTELEFONO MOBILE A MICROONDE per Papa Pio XI.
Qui nell’aprile del 1935 Marconi realizzò la prima stazione RADAR al mondo, nel 1937 il Governo inglese acquistò 27 stazioni radar dalla Compagnia Marconi di Londra grazie alle quali la Gran Bretagna riuscì a vincere la battaglia d’Inghilterra contro i nazisti.
Nel 1936 consentì alla BBC di inaugurare il primo servizio regolare al mondo di trasmissioni TV .






logo Regione Lazio
logo Etruria Meridionale

ETRURIA MERIDIONALE

Città della Cultura della Regione Lazio 2020


stemma Comune di Cerveteri

Comune di Cerveteri
Piazza Risorgimento, 1
00052 Cerveteri (RM)
Tel: 06 896301
PEC: comunecerveteri@pec.it
C.F.: 02407640586
P.I.: 01054881006

stemma Comune di Allumiere

Comune di Allumiere
Piazza della Repubblica, 39
00051 Allumiere (RM)
Tel: 0766 96010 - 96200
Mail: info@comune.allumiere.rm.it

stemma Comune di Santa Marinella

Comune di Santa Marinella
Via Aurelia, 455
00058 Santa Marinella (RM)
Tel: 0766.671500
PEC: protocollosantamarinella@postecert.it

stemma Comune di Tolfa

Comune di Tolfa
Piazza Vittorio Veneto, 12
00059 TOLFA (RM)
Tel: 0766 93901
PEC: protocollotolfa@legalmail.it